Raggiunta quota 700 mila euro, si punta al milione. Cristina Radici: “Sono orgogliosa dei bergamaschi e dell’Accademia” admin Aprile 16, 2024

Raggiunta quota 700 mila euro, si punta al milione. Cristina Radici: “Sono orgogliosa dei bergamaschi e dell’Accademia”

Tutte le nostre iniziative: l’ultima donazione ha permesso l’ acquisto di quattromila camici al personale sanitario.

Risultati straordinari quelli raggiunti dalla nostra Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo da anni ormai in prima linea per dare sostegno in situazioni di fragilità. In pochi giorni la nostra associazione ha toccato quota 700 mila euro, permettendo il noleggio di una Tac Mobile e rinforzando l’impianto dell’ossigeno per l’ospedale di Seriate, senza dimenticare l’ intervento decisivo per l’attivazione e l’attrezzatura dell’ospedale da campo quasi pronto in Fiera.

“Diamo una mano alla nostra gente” è lo slogan che sta accompagnando tutta l’attività: Bergamo ne aveva bisogno, l’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha risposto presente. La raccolta fondi non si ferma qui: le donazioni continuano ad arrivare e vengono immediatamente convogliate sull’emergenza, l’ultima delle quali ha consentito di acquistare oltre 4mila camici speciali per il personale sanitario.

“Sono orgogliosa di noi bergamaschi, perché ci siamo mossi noi per primi per darci una mano – commenta Cristina Radici, membro del direttivo dell’Accademia dello Sport – La realtà dell’Accademia ha grandissimi rapporti con le più grandi aziende della Bergamasca e non solo, gode di stima e fiducia che in questi giorni si sono manifestate in ogni forma. I numeri che siamo stati in grado di raggiungere hanno una forte motivazione di fondo: quando doni all’Accademia dello Sport sai che quei soldi non finiscono mai in un calderone generico: è bello fare beneficenza sapendo cosa stai donando e su quali progetti concreti vanno a finire quei fondi”.

La “concretezza” dell’Accademia e del suo trascinatore Giovanni Licini, si è tradotta in diverse operazioni: tra le prime, il noleggio per due mesi della Tac mobile in funzione al Bolognini di Seriate, operazione da 150mila euro sostenuta grazie all’intervento economico di una quindicina di imprenditori bergamaschi. Sempre sull’ospedale di Seriate si sono poi attivati per potenziare l’impianto di erogazione dell’ossigeno, con la collaborazione della Flow-Meter di Levate, Sapio e Air Liquide.

Poi una grossa spinta sull’attivazione dell’ospedale da campo in Fiera, con un nuovo intervento della multinazionale francese Air Liquide che tra la serata di sabato e la mattinata di domenica ha consegnato i due serbatoi dell’ossigeno che garantiranno l’assistenza respiratoria ai circa 140 pazienti che vi saranno ospitati. “Siamo abituati a lavorare in questo modo – prosegue Cristina Radici–: prima definiamo il progetto e i fondi per realizzarlo, poi ci attiviamo. Credo che il modo di fare in questi anni dell’Accademia abbia generato grande credibilità. I soldi donati vanno direttamente dove devono e utilizzato per qualcosa di positivo. E il merito va a Giovanni Licini che sta facendo un lavoro pazzesco. L’Accademia dello Sport per la Solidarietà ha dimostrato di essere ancora una volta in prima linea per il proprio territorio, per fare del bene: felice che in questo periodo difficile molta gente abbia capito l’importanza e le potenzialità della nostra associazione”.

Le donazioni convogliate all’Accademia sono arrivate da ogni livello, dal privato cittadino alla grande multinazionale: “C’è stata grande vicinanza da parte di tutti. Anche il piccolo ha donato e sono orgogliosa davvero, al di là delle cifre, che tutta Bergamo si sia impegnata per dare una mano a contenere l’emergenza. Come Accademia è bello sapere di poter aiutare: non cerchiamo i ‘grazie’, lo facciamo per vocazione”.

Ringraziamenti che, però, sarebbero davvero moltissimi: “Io li faccio personalmente a Giovanni Licini e a tutti i collaboratori dell’Accademia. Ma anche alle persone della mia famiglia che si sono dimostrate sensibili e vicine a questo progetto, tra le quali mi piace citare le mie cognate che hanno deciso di dare una mano appoggiandosi alla realtà dell’Accademia”.