Un funambolo, un artista del pallone, un esteta del calcio. Classe, eleganza, genio. Fantasia, creatività, qualità. Stop alle definizioni, stop agli elogi, bastano nome e cognome: Alessandro Diamanti. Piede raffinato e mancino, classe ’83, un secondo posto agli Europei 2012, il trequartista di Prato è ora anche un amico dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Eccolo a Cividino, eccolo al Tennis 2016, un’occasione per coniugare l’impegno benefico al tennis: «Con la racchetta mi reputo però abbastanza un dilettante, ma è un passatempo che pratico sempre volentieri», sorride Alino.
Gli anni della gavetta, poi la consacrazione a Livorno, tra 2007 e 2009 tante magie che lo lanciano nel grande calcio. Si vola oltre la Manica, si sbarca in Premier League, si battaglia in stadi che sono templi del football: stagione 2009/10, Diamanti sceglie il West Ham e mette a segno otto gol in 27 presenze inglesi. Un’estate dopo, però, è tempo poi di tornare a casa, in Italia; il Brescia chiama e il fantasista toscano riabbraccia la Serie A: altre magie, altre reti (di cui una memorabile contro la Juventus, numero di prestigio che impazza a lungo su tv e web), nonostante le Rondinelle non riescano a salvarsi. Diamanti resta invece nella massima serie, passa al Bologna e incanta anche in rossoblù, quindi ecco un altro grande salto. Nel febbraio 2013 Marcello Lippi lo chiama in Cina, al Guangzhou, esperienza a cui seguono poi le parentesi con Fiorentina e anche col Watford, di nuovo alla corte della Regina.
E l’Atalanta, ovviamente. Gli ultimi sei mesi di Diamanti sono all’insegna delle tinte nerazzurre, sedici presenze e un gol regalano di nuovo al calcio tricolore l’essenza di un giocatore prezioso. «A Bergamo ho vissuto una bellissima esperienza. Dopo un po’ di fatica iniziale, dovuta a problemi fisici e tattici, ho ritrovato la gamba e la posizione giusta: ho dimostrato che sono ancora un buon giocatore», racconta Alino. E il futuro? «Aspettiamo la società, ho un bel rapporto col presidente Percassi». Ma è anche tempo di Europei, e quattro anni fa anche Diamanti viveva da protagonista la cavalcata della squadra allenata da Cesare Prandelli. Peccato non esserci, stavolta: «Non ho avuto molto tempo per mettermi in luce, ma ci ho provato e messo il massimo dell’impegno. Per l’Italia sarà un torneo in salita, comunque le premesse per far bene ci sono». Parola di Diamanti, talento cristallino.
Gli Amici del torneo: Alessandro Diamanti, talento cristallino
Maggio 29, 2016