Gli Amici del torneo: Gianpaolo Bellini, romanzo atalantino admin Giugno 8, 2016

Gli Amici del torneo: Gianpaolo Bellini, romanzo atalantino

Da Sarnico a Cividino, pochi chilometri e la stessa sensazione: quella della famiglia, quella della casa. Gianpaolo Bellini, storia di un unico amore nerazzurro, storia di una bandiera che ha sventolato sempre su Bergamo, storia romantica che rievoca un calcio che non c’è più. Un romanzo il cui primo capitolo – quello fatto di calcio giocato, di tacchetti, di sudore sul campo – s’è l’8 maggio 2016, con uno stadio tutto lì per lui. 435 presenzi ufficiali con l’Atalanta, 279 in Serie A, un record dopo l’altro.
Come il traguardo tagliato un anno fa dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, quel milione di euro devoluto in beneficenza negli ultimi dodici anni: «Un’altra bella coincidenza – ragiona Bellini –. È sempre bello tornare, perché è un po’ come tornare a casa: si ritrovano vecchie facce, vecchi amici, ex compagni e dirigenti. Bei momenti, insomma».
Bei momenti al Tennis 2016, momenti indimenticabili quelli vissuti giusto un mesetto fa all’«Atleti Azzurri d’Italia», un saluto finale con gol annesso. Mica poco, per un difensore. Mica poco, per un terzino che non segnava nella massima serie dalla stagione 2011/12: «La chiusura perfetta al termine di una storia bella – sorride il Bello di Sarnico –. Concludere così, col riconoscimento della tua gente: emozioni inaspettate e indimenticabili».
Classe ’80, all’Atalanta sin dai Pulcini, cavalcate infinite sulla fascia, cavalcate infinite in Serie A e Serie B, ora nuove pagine tutte da scrivere. Con una penna rigorosamente nerazzurra: «Il mio futuro potrebbe essere nel marketing, mi piacerebbe – confessa il Capitano, ipotizzando il possibile prosieguo nei quadri dirigenziali del club orobico –, sarebbe una bella sfida, anche se è vero che in questo settore non ho esperienza, devo capire se ho le giuste competenze. Però anche cambiare punto di vista è affascinante».
Bergamo si chiede: chi sarà il Bellini di domani? Chi riprenderà in mano nuovamente quel sogno, partire da bambino e diventare uomo sempre con quei due colori addosso? «La speranza è che ci possa essere qualcuno che ripeta la mia storia – conclude Bellini –, è sempre bello quando qualcuno passa la propria carriera sempre con la stessa maglia. Se è bergamasco, meglio ancora». Parola di leggenda.