Gli Amici del Torneo: Max Blardone, uno sguardo sullo sci azzurro admin Dicembre 21, 2016

Gli Amici del Torneo: Max Blardone, uno sguardo sullo sci azzurro

Non poteva certo lasciare la neve, la sua velocità, il suo fascino, le sue emozioni. Era il 29 ottobre 2000 e iniziava l’epopea di Massimiliano «Max» Blardone in Coppa del Mondo, un binomio chiuso la scorsa primavera, a marzo, dopo una carriera costellata di gemme: venticinque podi, tutti in slalom gigante, tra cui sette vittorie. Prima ancora, nel 1999, un oro ai Mondiali juniores, e poi i gettoni a cinque cerchi, da Salt Lake City 2002 a Vancouver 2010, un percorso legato a stretto filo anche a Bergamo (l’esperienza con lo Sci Club Radici) e alla solidarietà, perché Max Blardone è anche un amico della nostra associazione, premiato a giugno col Golden Vip alla memoria di Gianni Radici.
«Com’è l’inverno senza gareggiare sugli sci? La mia carriera è stata bellissima, sedici anni di fila al top, tante soddisfazioni – riavvolge il nastro Blardone, nato a Domodossola nel 1979 –: ho deciso di chiudere lo scorso anno, non ho rimpianti. Ora ho un ruolo da commentatore (per la Rai, ndr) che mi piace molto, riesco ugualmente a emozionarmi con i risultati dei compagni: è bello gioire per gli altri».

Di fronte ai microfoni, nessuno slalom. Risponde puntuali, come quando gli si chiede il punto sul movimento italiano. A partire da Sofia Goggia, stella bergamasca nel firmamento azzurro: «Un momento magico, e tutto meritato – applaude Blardone –. Nella sua giovane carriera ne ha passate tante, e anche di brutte: ha avuto infortuni ripetuti e duri, ma non ha mai mollato, non ha mai pensato di aver imboccato una strada sbagliata. Ci ha sempre creduto, alla fine ha avuto ragione: oggi è sulla bocca di tutti, già due anni fa avrebbe potuto essere tra le prime del mondo, non fosse stato per gli infortuni. Si sta prendendo delle belle rivincite nei confronti della sorte, dando ragione a chi ha creduto in lei. Nel movimento femminile c’è una grande crescita, tanti talenti di prospettiva».

Chiusura con zoom sugli uomini dello sci azzurro: «In discesa libera la squadra maschile si presenta bene. Ci sono Peter Fill, Dominik Paris, Christof Innerhofer, ma anche buoni giovani. Certo, quando poi si gareggia contro extraterrestri come Kjetil Jansrud e Aksel Lund Svindal, la battaglia è dura. Ma ci si sta difendendo bene, c’è possibilità di puntare in alto». Parola di Max Blardone.